Free Press

L’Associazione Nazionale degli Ospedali Psichiatrici Privati (NAPPH) si è recentemente unita all’Associazione Americana per l’Ospedalizzazione Parziale (AAPH) per fornire ai professionisti della salute mentale una definizione chiara e supportata dall’industria dell’ospedalizzazione psichiatrica parziale, un’opzione sul continuum di cura usato dai medici per trattare le malattie mentali. Nel 1988, il Congresso ha approvato un importante cambiamento di beneficio per il titolo XVIII del programma Medicare, includendo il rimborso per i programmi di ospedale parziale che soddisfano una definizione rigorosa e forniscono una serie di servizi di trattamento. Come definito dal Congresso, l’ospedalizzazione parziale significa un programma ambulatoriale specificamente progettato per la diagnosi o il trattamento attivo di un grave disturbo mentale quando c’è una ragionevole aspettativa di miglioramento o quando è necessario per mantenere il livello funzionale di un paziente e prevenire ricadute o un ricovero completo. Questa definizione e i componenti del servizio sono approvati dal NAPPH e dall’AAPH, e offrono un modello per altri assicuratori o datori di lavoro che considerano l’aggiunta di questo programma altamente specializzato ai piani di benefici sanitari. I programmi di ospedalizzazione parziale sono di solito forniti da un ospedale come un servizio distinto e organizzato di trattamento intensivo ambulatoriale di meno di 24 ore di cura giornaliera. L’ospedalizzazione parziale non è un sostituto delle cure ospedaliere. Per alcuni pazienti, la disponibilità dell’ospedalizzazione parziale può abbreviare la durata del soggiorno di un ricovero completo o servire come transizione dal ricovero alle cure ambulatoriali. Può permettere ad alcuni pazienti di evitare l’ospedalizzazione. L’inserimento in un programma di ospedale parziale è una decisione clinica che può essere presa solo da un medico che conosce a fondo la malattia, la storia, l’ambiente e il sistema di supporto del paziente.