Tra 0-3 mesi, i bambini fanno ciò che Dunstan chiama riflessi sonori. Secondo Dunstan, tutti noi abbiamo dei riflessi, come starnuti, singhiozzi e rutti, che hanno un modello riconoscibile quando il suono viene aggiunto al riflesso. Ci sono altri riflessi che tutti i bambini sperimentano, e quando il suono viene aggiunto a questi, un distinto, preventivo “grido” si verificherà prima che il bambino irrompa in quello che Dunstan chiama il grido isterico. Dunstan afferma che questi pianti preventivi possono indicare ciò che il bambino richiede (ad esempio, cibo, conforto, sonno, ecc.), e si intensificano fino al pianto isterico se non ricevono risposta. Quando il bambino matura oltre i 3 mesi di vocalizzazione, i riflessi sonori vengono sostituiti da un balbettio più elaborato.

Parole (riflessi sonori)Edit

Secondo Dunstan, le cinque parole universali (o riflessi sonori) usate dai bambini sono:

  • Neh (ho fame) – Un bambino usa il riflesso sonoro “Neh” per comunicare la sua fame. Il suono è prodotto quando il riflesso di suzione è innescato, e la lingua è spinta verso l’alto sul tetto della bocca.
  • Owh (Ho sonno) – Un bambino usa il riflesso sonoro “Owh” per comunicare che è stanco. Il suono è prodotto più o meno come uno sbadiglio udibile.
  • Heh (sto provando disagio) – Un neonato usa il riflesso sonoro “Heh” per comunicare stress, disagio, o forse che ha bisogno di un pannolino pulito. Il suono è prodotto da una risposta ad un riflesso cutaneo, come la sensazione di sudore o prurito nel sedere.
  • Eairh (ho meno gas) – Un bambino usa il riflesso sonoro “Eairh” per comunicare di avere flatulenza o uno stomaco sconvolto. Il suono è prodotto quando l’aria intrappolata da un rutto non riesce a liberarsi e viaggia verso lo stomaco dove i muscoli dell’intestino si stringono per forzare la bolla d’aria ad uscire. Spesso, questo suono indicherà che un movimento intestinale è in corso, e il bambino piegherà le ginocchia, portando le gambe verso il busto. Questo movimento delle gambe assiste il processo in corso.
  • Eh (devo fare il ruttino) – Un neonato usa il suono riflesso “Eh” per comunicare che ha bisogno di fare il ruttino. Il suono è prodotto quando una grande bolla d’aria intrappolata è catturata nel petto, e il riflesso sta cercando di liberarla dalla bocca.

Dunstan afferma di avere una memoria fotografica per i suoni e che questo, combinato con i suoi anni nell’opera e la sua esperienza come madre, le ha permesso di riconoscere certi suoni nella voce umana. Un set di DVD chiamato The Dunstan Baby Language è stato pubblicato dalla Dunstan nel novembre 2006. Il set di due dischi copriva le cinque parole universali del linguaggio, i metodi per imparare a riconoscere le vocalizzazioni e i suoni, numerosi esempi di pianti di neonati da tutto il mondo per “accordare l’orecchio”, e dimostrazioni dal vivo di gruppi di neonati madre che sperimentano il linguaggio.

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