Si ritiene che i primi gladiatori fossero schiavi che furono fatti combattere a morte al funerale di Giunio Bruto Pera. Lo spettacolo fu organizzato dai parenti del morto per onorare la sua morte.
La tradizione fu copiata in altri funerali e poi divenne un evento messo in scena da ricchi locali a beneficio della loro popolazione locale. Gli spettatori dei giochi erano a pagamento per assistere a una serie di tornei di gladiatori.
La maggior parte dei gladiatori erano schiavi a cui veniva insegnato come combattere in scuole speciali. Erano addestrati a combattere con pugnali, spade, forchette e reti. Dovevano combattere contro schiavi e criminali che erano disarmati o armati solo con la rete.
Il combattimento finiva quando un uomo moriva. Se un uomo era ferito e incapace di continuare a combattere, faceva un segno di pietà. La folla decideva se doveva vivere o morire dandogli il pollice in su o in giù. Il pollice in su significava che la folla voleva che il perdente fosse ucciso, mentre il pollice in giù significava che doveva essere risparmiato.
I combattimenti di gladiatori più grandi e spettacolari erano quelli messi in scena nel Colosseo a Roma. L’enorme anfiteatro circolare poteva ospitare fino a 50.000 persone. Gli spettatori ricevevano dei biglietti che indicavano il loro posto a sedere e anche quale delle 80 entrate dovevano usare.
I combattimenti dei gladiatori si svolgevano sull’enorme palco centrale. Sotto il palcoscenico c’era una rete di stanze e corridoi usati per conservare i costumi e gli oggetti di scena usati per mettere in scena gli spettacoli più grandi. Alcune stanze erano anche usate dai gladiatori come spogliatoi.
Sono stati usati degli ascensori per portare i gladiatori fino all’arena principale.