Di Anahi Rama, Gabriel Stargardter

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CITTA’ DEL MESSICO (Reuters) – Il Partito Rivoluzionario Istituzionale del Messico, o PRI, è il favorito per vincere le elezioni presidenziali di domenica, offrendo un nuovo inizio per un partito che fino al 2000 ha tenuto una presa di 71 anni sul governo con un mix di populismo, clientelismo, corruzione e repressione.

La seguente cronologia segna momenti importanti nella storia del PRI da quando è apparso per la prima volta negli anni successivi alla rivoluzione messicana all’inizio del XX secolo.

– 4 marzo 1929. Plutarco Elias Calles, che ha guidato la rivoluzione nelle sue fasi finali, fonda il Partito Nazionale Rivoluzionario (PNR), un predecessore del PRI.

– 18 marzo 1938. Il presidente di sinistra Lazaro Cardenas (1934-1940) nazionalizza l’industria petrolifera e crea il Pemex, monopolio statale fino ad oggi.

– 30 marzo 1938. Il PNR cambia il suo nome in Partito Rivoluzionario Messicano (PRM).

– 21 agosto 1944. Il presidente Manuel Avila Camacho promulga una legge che mette fuori legge l’analfabetismo, un momento chiave nella modernizzazione del Messico che ha portato a grandi miglioramenti nell’istruzione.

– 18 gennaio 1946. Il PRM diventa il PRI, segnando la fine dei presidenti militari.

– Marzo 1947. Il presidente Miguel Aleman crea la Direzione Federale di Sicurezza. Ufficialmente l’agenzia di intelligence nazionale, in realtà serviva come strumento di repressione.

– 4 agosto 1964. Il presidente Adolfo Lopez Mateos rifiuta di rompere i legami con la Cuba di Fidel Castro, assumendo una posizione indipendente verso gli Stati Uniti che durerà decenni.

– 2 ottobre 1968. Dopo le proteste studentesche sotto il presidente Gustavo Diaz Ordaz, l’esercito apre il fuoco sui manifestanti nel quartiere Tlatelolco di Città del Messico, uccidendo decine di persone pochi giorni prima che la capitale ospiti i Giochi Olimpici.

– 10 giugno 1971. Luis Echeverria è presidente durante il cosiddetto massacro del Corpus Christi in cui altri manifestanti vengono uccisi, segnando l’inizio di una “guerra sporca” contro i dissidenti.

– 18 febbraio 1982. Dopo le spese sregolate del presidente Jose Lopez Portillo, finanziate dai grandi introiti del petrolio, il Messico è impreparato a un improvviso calo del prezzo del greggio e deve svalutare bruscamente il peso. Lopez Portillo nazionalizza il settore bancario.

– 6 luglio 1988. Cuauhtemoc Cardenas, figlio di Lazaro Cardenas, corre per la presidenza in un’alleanza di sinistra contro il PRI. Dopo che i primi conteggi suggeriscono che Cardenas potrebbe vincere, il governo dice che il sistema di conteggio è fallito. Più tardi il candidato del PRI Carlos Salinas viene dichiarato nuovo presidente. L’episodio passa alla storia come il più noto caso di brogli elettorali del PRI.

– 2 luglio 1989. Il PRI subisce la sua prima sconfitta in un’elezione statale quando Ernesto Ruffo del conservatore Partito d’Azione Nazionale (PAN) viene eletto governatore della Baja California.

– 1 gennaio 1994. L’accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA) entra in vigore per il Messico. Lo stesso giorno, nel povero stato meridionale del Chiapas, scoppia una ribellione indigena guidata dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

– 23 marzo 1994. Il candidato presidenziale del PRI Luis Donaldo Colosio viene assassinato a Tijuana. Le autorità attribuiscono l’omicidio a un assassino solitario, ma i dubbi persistono ancora oggi. Ernesto Zedillo assume la candidatura e vince le elezioni di luglio.

– 28 settembre 1994. Francisco Ruiz Massieu, segretario generale del PRI, viene assassinato. In seguito la polizia arresta Raul Salinas, fratello del presidente uscente, accusandolo di aver organizzato l’omicidio. Raul Salinas viene dichiarato colpevole e sconta 10 anni di prigione.

– Dicembre 1994. Poco dopo che Zedillo prende il posto di Salinas, il Messico deve svalutare la moneta. Ciò scatena una grave crisi economica e finanziaria che richiede un prestito d’emergenza degli Stati Uniti. La “crisi della Tequila” si ripercuote in tutta l’America Latina.

– Luglio 1997. Il PRI perde la maggioranza al Congresso nelle elezioni di metà mandato. Nessun partito ne ha più avuta una da allora.

– 1999. Zedillo rinuncia alla sua prerogativa di nominare il prossimo candidato presidenziale del PRI e istituisce una primaria nazionale.

– 2 luglio 2000. Il PRI perde per la prima volta le elezioni presidenziali contro Vicente Fox del PAN.

– 2005. Una serie di sconfitte nelle elezioni statali lascia il PRI in controllo solo della metà dei 31 stati del Messico.

– 2 luglio 2006. Un PRI diviso subisce la sua peggiore sconfitta presidenziale di sempre, rimanendo in un lontano terzo posto, mentre Felipe Calderon del PAN vince. La sconfitta è stata il punto più basso del PRI, ma poi ha iniziato a recuperare forza quando il governo di Calderon è in difficoltà.

– 5 luglio 2009. Dopo grandi guadagni nelle elezioni di medio termine, il PRI diventa il partito dominante nella camera bassa del Congresso.

Relazione di Anahi Rama e Gabriel Stargardter; montaggio di Daniel Trotta, Kieran Murray e Vicki Allen

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