STORIA DEI DIAMANTI IN SUDAFRICA
La scoperta dei diamanti in Sudafrica ha giocato un ruolo fondamentale nella storia mondiale dei diamanti. Prima che i diamanti fossero scoperti a Kimberley, erano estremamente rari e si trovavano solo in piccole quantità in India e in Brasile. Oggi, il Sudafrica continua ad essere uno dei maggiori produttori mondiali e si stima che fino al 65% dei diamanti del mondo siano stati estratti da una miniera africana.
Lo scopritore del primo diamante in Sudafrica: ERASMUS STEPHANUS JACOBS
Le prime scoperte di diamanti in Sudafrica furono alluvionali, cioè furono trovati come depositi lungo il letto di un fiume. Nel 1867, un ragazzo di 15 anni di nome Erasmus Jacobs trovò una piccola roccia trasparente lungo le rive del fiume Orange, vicino alla fattoria dove viveva con la sua famiglia. Erasmus mostrò la pietra a suo padre, che a sua volta la mostrò a un contadino del vicinato, Schalk van Niekerk. Van Niekerk trovò la pietra molto intrigante e si offrì di comprarla dalla famiglia Jacobs. Non rendendosi conto del suo valore, lo inviò, tramite posta ordinaria, a Grahamstown, dove il dottor William Guybon Atherstone confermò che si trattava di un diamante da 21,24 carati. Fu chiamato il Diamante Eureka, ed è il singolo diamante più importante nella storia del Sudafrica.
Alcuni anni dopo, Johannes Nicolaas de Beer e suo fratello Diederik Arnoldus De Beer, due coloni olandesi, scoprirono diamanti nella loro fattoria. La scoperta portò ad una corsa al diamante, con persone provenienti da varie parti del Sudafrica che si intrufolarono nella loro terra nella speranza di trovare i propri diamanti. Incapaci di proteggere la loro terra dalle masse di persone che vi si affollavano, decisero di vendere la loro proprietà. Anche se i fratelli non divennero proprietari di miniere di diamanti, il loro nome, De Beers, fu dato a una delle miniere, e ancora oggi il nome De Beers è sinonimo dell’industria dei diamanti in tutto il mondo.
METODI DI TRASPORTO PER I MINATORI CHE LAVORANO NELLE MINIERE A CIELO APERTO
Questi eventi portarono alla Grande Corsa ai Diamanti di Kimberley, dove persone da tutto il mondo si riunirono a Kimberley per fare soldi estraendo diamanti in Sud Africa. Più di 22 milioni di tonnellate di terra furono rimosse da quello che ora è conosciuto come “The Big Hole” a Kimberley, e circa tre tonnellate di diamanti furono rimosse. Il Big Hole è considerato il buco artificiale più profondo del mondo. Di forma quasi circolare con un perimetro di 2 km, è profondo 215 m e si trova nel centro della città. In pochi anni, il Sudafrica ha prodotto più diamanti che l’India in più di 2000 anni, e Kimberley, all’epoca, era responsabile della produzione del 95% dei diamanti del mondo. Oggi, The Big Hole è una nota attrazione turistica.