Dai primi scritti di Swedenborg, lo Spiritualismo si sviluppò in una spiritualità popolare ‘alternativa’ in Gran Bretagna e in America durante il XIX secolo, combinando il misterioso e il teatrale. Si alimentò da una serie di tendenze e fattori culturali contemporanei: dalla frequente percezione liberale che la religione tradizionale fosse stata screditata dalla scienza moderna, che la scienza stessa fosse senz’anima e mal equipaggiata per offrire soddisfazione spirituale, così come dal desiderio di creare una forma di religione saldamente legata alla scienza, una che non solo resistesse a un’indagine sostenuta, ma si alleasse all’ottimismo caratteristico dell’epoca. Da una serie di eventi paranormali negli Stati Uniti, lo Spiritualismo divorò gli aneliti della sua epoca, sostenendo di essere la realizzazione spirituale della modernità. Alcuni moderni ne furono impressionati, altri decisamente meno entusiasti.


Un fermo immagine del Dr. Mabuse the Gambler, il film di Fritz Lang del 1922 che trattava temi occulti. Lo spiritismo stava raggiungendo il suo apice nel periodo tra le due guerre.

I rappings delle sorelle Fox nel nord di New York durante il 1848 iniziarono una mania per le sedute spiritiche nell’America del diciannovesimo secolo, dove un sistema di modelli “raps”, o battiti disincarnati sul legno, permetteva agli spiriti dei defunti di inviare messaggi al mondo dal loro aldilà astrale. Le sorelle Fox furono smascherate quando gli ‘spiriti’ si rivelarono essere i loro agili piedi, che si rivelarono ad un’ispezione ravvicinata. Le sorelle morirono in povertà, ma stabilirono un modello accettato per i successivi medium. Il carattere distintivo dello spiritismo americano può essere valutato dal suo esordio nell’eclettico miscuglio della vita religiosa americana, così come il suo egualitarismo. Tuttavia, il movimento si esaurì rapidamente negli Stati Uniti tra il caos della guerra civile negli anni 1860 e le successive demolizioni da parte dei detrattori. Da lì, tuttavia, si diffuse in Gran Bretagna, dove si stabilì saldamente nella seconda metà del XIX secolo.

Un certo numero di fattori distintivi può essere associato al fascino dello spiritismo. Forse il più attraente era la sua apparente prova dell’immortalità dell’anima, una credenza profondamente radicata e messa in discussione dalle tendenze filosofiche contemporanee, ora dimostrata empiricamente davanti ad un pubblico. Ad un livello più terreno, era anche popolare per la preminenza data alle donne, le cui sfrenate esibizioni sul palco formavano un netto contrasto con le restrizioni vergini sul comportamento femminile della classe media caratteristiche della Gran Bretagna e dell’America nel 1800. Rappezzi, forti grida di messaggi dall’altro mondo, e il drammatico personaggio scenico del medium permettevano alle donne di essere disinibite in pubblico pur mantenendo la rispettabilità. La difficoltà sempre presente, naturalmente, era per la medium di continuare a ‘esibirsi’ sotto le condizioni di prova sempre più severe necessarie per dimostrare la loro verità. Florence Cook, uno dei celebri medium degli anni 1870, vide le sue apparizioni inizialmente forti diventare sempre più deboli man mano che la pressione aumentava, nonostante le sue proteste che le condizioni di prova palesi spaventavano gli spiriti. Molti medium ebbero la loro reputazione distrutta e morirono in povertà; quelli che vennero scoperti ad aver simulato apparizioni tramite battitura del piede o ectoplasmi falsificati furono di solito scagionati dai loro seguaci, i quali sostennero che le successive falsificazioni avvenivano solo a causa di condizioni intrusive. Oltre alle condizioni di prova, questo significava anche il lato teatrale delle cose, cioè la necessità di confrontarsi con un pubblico abusivo. Dopo che la medium Annie Fairlamb si dimise dalla sua società, incolpò il pubblico spesso ostile (“l’elemento alcolico”) che la derideva quando le materializzazioni non arrivavano. Il risultato fu che, sebbene inizialmente liberatorio per molte donne, lo spiritismo alla moda poteva lasciarle intrappolate in ambienti dubbi.

Il mondo dello spiritismo, sia una ricerca di rigore scientifico che di significato spirituale, era effettivamente figlio della crescente secolarizzazione e della ricerca vittoriana di novità in mezzo alla società convenzionale. Per alcuni, era una liberazione dalla formalità stucchevole dei costumi borghesi, per altri un segno di assurda credulità. Quando G.K. Chesterton si lamentava che quando gli uomini non credono in Dio, credono in tutto, si univa alle esasperazioni sia degli ecclesiastici che degli accademici all’alba del ventesimo secolo.

Bret E. Carroll, Spiritualism in Antebellum America (Bloomingdon e Indianapolis, University of Indiana Press, 1997), 21, 38 , 121

Ibid, 178-179

Alex Owen, The Darkened Room: Women, Power and Spiritualism in Late Victorian England (Philadelphia, University of Pensylvania Press, 1990)

Ibidem, 68

Ibidem, 62

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