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Psicologia cognitiva:Attenzione – Processo decisionale – Apprendimento – Giudizio -Memoria – Motivazione – Percezione – Ragionamento – Pensiero – Processi cognitiviCognizione -OutlineIndex

La teoria Cannon-Bard è una teoria psicologica sviluppata dai fisiologi Walter Cannon e Philip Bard nel 1927, che suggerisce che le emozioni e i cambiamenti nel corpo (battito cardiaco per esempio) avvengono simultaneamente. La teoria è stata formulata in seguito alla critica della teoria James-Lange dell’emozione alla fine del 1800, che suggeriva alternativamente che l’emozione è il risultato della percezione della propria reazione, o “cambiamento corporeo.”

Una teoria alternativa è stata fornita dalla teoria dei due fattori dell’emozione di Schachter & Singer, in cui si postulava che l’emozione è l’interpretazione cognitiva di una risposta fisiologica.

Esempio

Vedo un ragno. Penso che i ragni siano pericolosi. Comincio a sudare e provo paura.

La teoria di Cannon-Bard afferma che quando si vede un serpente, l’occhio invia un segnale al talamo visivo. Il talamo visivo segnala alla corteccia visiva e la corteccia visiva segnala all’amigdala, che dirige la risposta appropriata nel corpo. L’emozione e l’eccitazione fisiologica avvengono allo stesso tempo.

Questo è infatti il modo in cui funziona la maggior parte delle nostre emozioni.

Tuttavia, in casi di emergenza è dimostrato che il talamo segnala direttamente all’amigdala, così il corpo può reagire mentre la neocorteccia sta ancora elaborando ciò che sta succedendo.

Modello

STIMOLO (Orso) –> INTERPRETAZIONE COGNITIVA (pericolo!) –> EMOZIONE (Paura) + REAZIONE/RISPOSIZIONE (Scappare)

La teoria di Cannon-Bard afferma che c’è uno stimolo, poi c’è un’interpretazione cognitiva (un giudizio), dopo l’interpretazione segue simultaneamente l’emozione e l’eccitazione fisiologica (la risposta nel vostro corpo dal sistema nervoso autonomo).

Questa teoria esiste dal 1927. Anni prima che Walter Cannon dimostrasse che la teoria di James-Lange era sbagliata. James e Lange credevano che l’emozione fosse il risultato della percezione della propria reazione, o “cambiamento corporeo”. Un’altra spiegazione alternativa è stata fornita dalla teoria dei due fattori dell’emozione di Schachter & Singer, in cui hanno postulato che l’emozione è l’interpretazione cognitiva di una risposta fisiologica. Per molti, questa rimane la migliore formulazione dell’emozione.

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