Le forze ANZAC, sotto il comando del tenente generale William Birdwood, erano state basate in Egitto a causa della mancanza di addestramento e di strutture ricettive in Inghilterra. Più tardi, queste forze aiutarono a proteggere il canale di Suez dopo l’entrata in guerra della Turchia nell’ottobre 1914.
Come i combattimenti sul fronte occidentale in Francia alla fine del 1914 si deteriorarono in una situazione di stallo, il consiglio di guerra britannico suggerì che la Germania poteva essere meglio sconfitta da attacchi ai suoi alleati, Austria, Ungheria e Turchia. Inizialmente, l’attacco alla Turchia fu pianificato come un’operazione navale. Tuttavia, dopo diversi tentativi abortivi di forzare i Dardanelli in febbraio e marzo, il gabinetto britannico concordò che si sarebbero potute usare forze di terra. Una forza internazionale combinata (la Mediterranean Expeditionary Force) fu assemblata sotto il comando del generale britannico Sir Ian Hamilton, e fu pianificato uno sbarco su tre fronti per liberare i difensori turchi dallo stretto. Una volta liberato lo stretto, la flotta alleata sarebbe arrivata a Costantinopoli dove, si credeva, la minaccia dei cannoni della flotta avrebbe causato il panico di massa e costretto la Turchia ad arrendersi. All’alba del 25 aprile 1915, gli ANZAC sbarcarono a nord di Gaba Tepe (la zona di sbarco più tardi chiamata Anzac Cove), mentre le forze britanniche sbarcarono a Capo Helles nella penisola di Gallipoli.
Lo scopo di questi due sbarchi era quello di catturare i forti turchi che comandavano lo stretto. Le forze francesi attaccarono le posizioni turche sul lato dell’Asia Minore dei Dardanelli come diversivo e più tardi sbarcarono e presero parte della linea del fronte di Helles insieme ai britannici. Più tardi i rinforzi inclusero le brigate a cavallo australiane e neozelandesi a Anzac Cove. In agosto, un nuovo corpo britannico sbarcò a Suvla Bay, a nord di Anzac Cove, a sostegno di un tentativo degli alleati di rompere la testa di ponte di Anzac.
La campagna fu un eroico ma costoso fallimento ed entro dicembre furono elaborati i piani per evacuare l’intera forza da Gallipoli. Il 19 e 20 dicembre, l’evacuazione di Anzac e Suvla fu completata con le ultime truppe britanniche che lasciarono Capo Helles entro l’8 gennaio 1916. L’intera operazione evacuò 142 000 uomini con perdite trascurabili. Le perdite australiane per la campagna di Gallipoli ammontarono a 26 111, comprendenti 1007 ufficiali e 25 104 altri ranghi. Di questi, 362 ufficiali e 7 779 uomini furono uccisi in azione, morirono per ferite o morirono di malattia. Nove Victoria Crosses furono assegnate ai soldati delle unità australiane. Mentre la campagna è considerata un fallimento militare, Gallipoli divenne un nome familiare in Australia e con esso fu creata la tradizione ANZAC. Gallipoli divenne il legame comune forgiato nelle avversità che legava le colonie e il popolo australiano in una nazione.