Una delle più belle e durature storie d’amore platoniche del mondo della moda non sarebbe quasi mai stata. Si racconta che nel 1953, durante le riprese di Sabrina, Audrey Hepburn fece visita allo studio del couturier francese Hubert de Givenchy a Parigi per discutere la possibilità che lui disegnasse gli abiti per il film. Givenchy, naturalmente, si aspettava la (più famosa all’epoca) Katharine Hepburn. Invece, quella che arrivò nel suo studio fu Audrey, che, secondo il suo ricordo, era “questa persona molto magra con occhi bellissimi, capelli corti, sopracciglia folte, pantaloni molto piccoli, scarpe da ballerina e una piccola maglietta. In testa aveva un cappello da gondoliere di paglia con un nastro rosso intorno”. Declinò il suo invito a disegnare per lei, dicendole: “No, Mademoiselle, non posso vestirla”.

Hepburn, tuttavia, non si fece dissuadere e invitò Givenchy a cena. Alla fine di quella serata del 1953, si dice che il couturier fosse caduto sotto il suo incantesimo, o, come disse lui, “la sua bellezza, personalità e leggerezza di spirito”.

E così iniziò un’amicizia creativa che durò fino alla morte della Hepburn nel 1993. “Lei mi ha convinto, come sono stato fortunato ad aver accettato”, ha detto Givenchy. Conosciuta per la sua atemporalità e grazia, la mente creativa dietro alcuni dei look più famosi della star del cinema britannico sarebbe l’aristocratico stilista francese. La Hepburn sarebbe stata musa e amica di Givenchy per oltre 40 anni, dichiarando: “I suoi sono gli unici abiti in cui sono me stessa. È molto più di un couturier, è un creatore di personalità”

Prossimamente alla fine della sua vita, l’attrice regalò allo stilista un cappotto blu navy trapuntato, dicendogli “quando sei triste, indossa questo e ti darà coraggio”. Molto preso dall’emozione anche 20 anni dopo la sua morte, dirà: “Da Ginevra a Parigi, ho pianto nella giacca che mi aveva regalato”.

E così finì la duratura storia d’amore della moda tra l’elegante maestro dello chic devastante e l’amatissima icona del cinema e della moda. Givenchy dirà in seguito della Hepburn: “Era un’incantatrice che ispirava amore e bellezza, e le fate non spariscono mai del tutto”.

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