La farmacogenomica è lo studio di come i geni influenzano la risposta di una persona ai farmaci. Questo campo relativamente nuovo combina la farmacologia (la scienza dei farmaci) e la genomica (lo studio dei geni e delle loro funzioni) per sviluppare farmaci efficaci e sicuri e dosi che saranno adattate al patrimonio genetico di una persona.
Molti farmaci attualmente disponibili sono “taglia unica”, ma non funzionano allo stesso modo per tutti. Può essere difficile prevedere chi beneficerà di un farmaco, chi non risponderà affatto, e chi sperimenterà effetti collaterali negativi (chiamati reazioni avverse ai farmaci). Le reazioni avverse ai farmaci sono una causa significativa di ricoveri e morti negli Stati Uniti. Con la conoscenza acquisita dal Progetto Genoma Umano, i ricercatori stanno imparando come le differenze ereditate nei geni influenzano la risposta del corpo ai farmaci. Queste differenze genetiche saranno utilizzate per prevedere se un farmaco sarà efficace per una particolare persona e per aiutare a prevenire reazioni avverse ai farmaci. Le condizioni che influenzano la risposta di una persona a determinati farmaci includono la resistenza al clopidogrel, la sensibilità al warfarin, la resistenza al warfarin, l’ipertermia maligna, la sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica e il deficit di tiopurina S-metiltransferasi.
Il campo della farmacogenomica è ancora nella sua infanzia. Il suo uso è attualmente abbastanza limitato, ma nuovi approcci sono in fase di studio negli studi clinici. In futuro, la farmacogenomica permetterà lo sviluppo di farmaci su misura per trattare una vasta gamma di problemi di salute, comprese le malattie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer, il cancro, l’HIV/AIDS e l’asma.