Overview

Il Brandenburg test è stato stabilito in Brandenburg v. Ohio, 395 US 444 (1969), per determinare quando un discorso infiammatorio inteso a sostenere azioni illegali può essere limitato. Nel caso, un leader del KKK tenne un discorso durante un raduno ai suoi compagni del Klansmen, e dopo aver elencato una serie di insulti razziali sprezzanti, disse poi che “è possibile che ci sia bisogno di qualche vendetta”. Il test ha determinato che il governo può proibire il discorso che sostiene l’uso della forza o del crimine se il discorso soddisfa entrambi gli elementi del test in due parti:

  1. Il discorso è “diretto a incitare o produrre un’imminente azione illegale,” E
  2. Il discorso è “probabile che inciti o produca tale azione.”

Applicazioni selezionate del Brandenburg Test

La Corte Suprema in Hess v. Indiana (1973) ha applicato il test di Brandeburgo a un caso in cui Hess, un manifestante dell’Università dell’Indiana disse: “Prenderemo di nuovo la fottuta strada” (o “più tardi”). La Corte Suprema ha stabilito che la bestemmia di Hess era protetta secondo il test di Brandeburgo, in quanto il discorso “non ammontava a nient’altro che alla promozione di azioni illegali in qualche tempo futuro indefinito”. La Corte ha concluso che “poiché non c’era alcuna prova, o deduzione razionale dall’importazione del linguaggio, che le sue parole fossero destinate a produrre, e probabilmente a produrre, un disordine imminente, quelle parole non potevano essere punite dallo Stato sulla base del fatto che avevano una ‘tendenza a portare alla violenza’”

Nella causa NAACP contro Claiborne Hardware Co. (1982), Charles Evers minacciò violenza contro coloro che si rifiutavano di boicottare le imprese bianche. La Corte Suprema applicò Brandenburg e trovò che il discorso era protetto: “Una forte ed efficace retorica estemporanea non può essere piacevolmente incanalata in frasi puramente dolci. Un avvocato deve essere libero di stimolare il suo pubblico con appelli spontanei ed emotivi per l’unità e l’azione in una causa comune. Quando tali appelli non incitano ad azioni illegali, devono essere considerati come discorsi protetti.”

Si veda il patrocinio di azioni illegali; Primo Emendamento.

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