Abstract

Introduzioni: I pazienti con ARF, sono intubati e tracheostomizzati per continuare la MV, utilizzando la tecnica di Ciaglia. Per questi pazienti, dopo il loro svezzamento dalla MV, la rimozione del tubo tracheotomico è necessaria per prevenire complicazioni, quali: infezioni, emorragie, granulomi, stenosi subglottica e tracheale, fistola tracheo-esofagea.

Scopo e obiettivi: Verificare l’efficacia dei criteri attuali nel protocollo di rimozione del tubo tracheotomico. Metodi: Abbiamo esaminato 50 pazienti, tracheostomizzati a causa di ARF proveniente da cause diverse: polmoniti, esacerbazioni di BPCO, obesità, complicazioni post-chirurgiche. I criteri utilizzati per valutare la rimozione del tubo tracheotomico sono stati: stabilità clinica, svezzamento di successo dalla MV, assenza di stenosi tracheale o glottide come valutato dalla broncoscopia a fibre ottiche, basso livello di secrezioni bronchiali, efficienza riflessa di tosse e deglutizione, PH: >7,37, PaCO2 <50 mmHg e PaO2> 65 mmHg, assenza di disturbi psichiatrici e consenso del paziente. Se tutti i parametri sopra elencati erano stati soddisfatti, abbiamo ridotto il diametro interno del tubo di tracheostomia, utilizzando un tubo fenestrato di 7 mm, che è stato tenuto tappato per un paio di giorni. Quando il paziente ha raggiunto condizioni stabili, la cannula è stata rimossa.

Risultati: 42 pazienti hanno subito la rimozione della tracheotomia e 2 di loro hanno ricevuto la terapia laser per la stenosi tracheale post-intubazione. Nei restanti 8 soggetti il tubo tracheostomico non ha potuto essere rimosso in quanto 4 di loro avevano stenosi subglottica mentre gli altri 4 hanno fallito lo svezzamento dalla MV.

Conclusioni: L’84% dei pazienti che abbiamo osservato, valutando la rimozione del tubo tracheotomico secondo i parametri descritti, ha recuperato senza complicazioni. Di conseguenza questi parametri possono essere utili per predire il successo della decannulazione

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