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Capito!

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Ci sono due parole per “elefante” in latino, ed entrambe hanno a che fare con i greci in Italia.

La prima, elephantus (o talvolta elephas o elephans), è abbastanza semplice. È usato in latino dal secondo secolo a.C. circa, ed è un prestito della parola greca ὁ ἐλέφας, -αντος. Questa è la normale parola greca per gli elefanti sia africani che indiani, ed è anche usata in Omero per significare “avorio”. Nel secondo secolo a.C., c’erano molti grecofoni in Italia, compresi i romani di classe superiore che avrebbero potuto facilmente imbattersi nel termine in Erodoto, o sentirlo da un amico che aveva viaggiato molto. L’ortografia <ph> per il greco φ mostra anche che i romani stavano probabilmente conservando la pronuncia aspirata che si trovava nella parola greca (una p seguita da un suono h, non come la diciamo ora come una f inglese).

Ma in effetti, i romani avevano già una parola per “elefante”, che è rimasta in circolazione come variante poetica: Luca bos, o “vacca lucana”. Questo termine sembra completamente ridicolo a prima vista, dato che naturalmente non ci sono elefanti originari della Lucania (la moderna Basilicata, nell’Italia meridionale). L’idea di una “vacca lucana” è nata a causa dell’uso di elefanti da guerra nelle invasioni in Italia.

L’uso di elefanti da parte di Annibale è abbastanza famoso, ma prima di lui venne Pirro dell’Epiro. Il re Pirro combatté una serie di campagne contro i Romani in Italia nel tardo terzo secolo a.C., sostenuto da truppe della maggior parte delle popolazioni locali greche e osche. Essendo un monarca greco ellenistico ben collegato, raccolse fondi per il suo viaggio da tutto l’Oriente greco, e ricevette 20 elefanti da guerra (indiani) da un altro re ellenistico. Una delle sue più grandi vittorie fu la battaglia di Heraclea in Lucania nel 280 a.C. Come risultato delle campagne di Pirro, i soldati romani avevano visto gli elefanti – non nel nord Africa, che apparteneva a Roma solo dopo il tempo di Annibale, ma in Lucania. Il re Pirro e la sua guerra contro i romani sono un po’ dimenticati, tranne che nella frase “vittoria di Pirro” (quegli elefanti non si rivelarono poi una buona idea) e nel latino Luca bos.

Questo piccolo esempio serve solo a mostrare quanto possa essere complicato il contatto linguistico. I due modi diversi in cui i parlanti latini hanno creato termini per un nuovo animale che non avevano mai visto prima sono avvenuti in due punti diversi della loro storia. Perché non hanno preso in prestito la parola greca la prima volta? Quando la parola elephantus fu presa in prestito, i romani erano più a loro agio con il greco? Questo potrebbe avere senso in termini di storia dell’Impero Romano, e l’espansione nell’Oriente greco. Ma se vi imbattete nel termine Luca bos in una poesia, ricordate che anche questo termine apparentemente puramente latino è nato a causa dei greci in Italia.

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