Queste pubblicità lavorano per erodere il glamour percepito o il fascino di uno stile di vita con scene inquietanti, che sono efficaci perché creano emozioni intense e durature, difficili da scuotere.

Per scrivere una scena viscerale, puoi seguire una serie di passi:

Passo 1: renderla familiare.

“Hai mai compresso il bidone della spazzatura della tua cucina?”

Il coinvolgimento è il prodotto della comprensione, non dell’astrazione.

Usa un linguaggio semplice e conciso per dipingere un quadro che spinga il lettore in uno scenario. In altre parole, fornisci un contesto inequivocabile nel minor numero di parole possibile.

Il lettore dovrebbe essere in grado di visualizzare istantaneamente il chi, cosa e dove della scena.

Passo 2: Dare un indizio.

“La spazzatura affondò di circa sei pollici, poi accadde…”

Il lettore arriva alla cieca. Cioè, sa dove si trova ma non sa cosa aspettarsi.

Calderla. Fornire un sentore che qualcosa sta per accadere, qualcosa che potrebbe non piacerle.

Passo 3: Iniziare in modo vago.

“Tutto ciò che sentivo era una strana pressione.”

L’immaginazione umana è un potente strumento di scrittura. A volte meno è meglio.

Nascondere i dettagli al lettore lo costringerà ad usare la sua immaginazione, a tirare fuori le sue conoscenze ed esperienze. Meno dettagli fornisci, più spazi vuoti il lettore deve riempire da solo, il che è coinvolgente di per sé.

Passo 4: Fine specifico.

“Poi ho visto il mio osso”.

L’hai lasciata sognare, ora falla vedere:

“Questo sarà freddo”, disse il dottore.

Ha iniettato l’ago della siringa nella fettuccia tra il mio pollice e il dito indice, poi ha premuto lo stantuffo a metà.

“Fa freddo”, ho detto. Tirò fuori l’ago.

“Diamo un minuto per lasciare che l’intorpidimento faccia effetto”, disse. “Come è successo, comunque?”

“Stavo facendo spazio nel mio cestino”, dissi.

“Sì, in effetti lo vedo spesso”, disse, pungolando la palla del mio pollice con il suo dito. “Lo senti?”

“Non proprio.”

“Ok,” disse. “

Ha pizzicato la punta del mio pollice e l’ha tirato, delicatamente, verso il suo petto. Il buco rosso della mia mano si è aperto, pompando sangue a scatti, ritmicamente. Poi ha iniettato l’altra metà dell’anestetico direttamente nel taglio.

L’ago è entrato per circa mezzo centimetro.

“Lo senti?” ha chiesto.

“Sì” ho detto. “Sembra freddo”

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