I ricercatori si sono chiesti a lungo perché l’evoluzione ha privato molte specie di uccelli – come il pollo – di un pezzo di anatomia considerato piuttosto chiave nella maggior parte dell’allevamento che ci è familiare – il pene. Un nuovo studio su una vasta gamma di uccelli ha rivelato un gene chiave che ostacola la crescita del pene nei maschi e suggerisce alcune ragioni per cui l’eliminazione del pene potrebbe essere evolutivamente vantaggiosa per gli animali, anche se questo rende il chiamare un gallo maschio un gallo tra gli scherzi più crudeli nella storia del tempo.
Piuttosto che un pene, i polli maschi hanno, come la maggior parte degli uccelli, una cloaca, un orifizio multiuso utilizzato per urinare, defecare e per l’accoppiamento, che viene generalmente eseguito utilizzando un “bacio cloacale” in cui il maschio e la femmina di una specie toccano questi orifizi insieme abbastanza a lungo per il maschio di trasferire lo sperma dalla sua cloaca in quella della femmina e iniziare la fecondazione. Questo atto sessuale notevolmente pudico ha lasciato i ricercatori a chiedersi perché alcuni uccelli, come kiwi, struzzi, alcune anatre e i loro parenti hanno peni mentre altri, come il pollo, hanno sviluppato il bacio cloacale invece.
Ricercatori guidati da Martin Cohn presso l’Università della Florida ha fatto questa domanda e trovato una risposta sorprendente. I polli, si scopre, hanno peni normali – o almeno, peni che iniziano a svilupparsi normalmente. Nelle loro prime fasi embrionali, i polli sviluppano il germoglio di un pene. Più tardi, però, mentre il pulcino continua a crescere, un gene noto come Bmp24 si mette in moto e interrompe la crescita del pene sul nascere. Al momento della schiusa, gli incipienti genitali del maschio sono appassiti fino a scomparire. In uccelli come le anatre e gli emù, che hanno ancora peni che usano per l’accoppiamento, Bmp24 rimane spento, permettendo agli animali di crescere organi sessuali più tradizionali.
Alcuni uccelli, nel frattempo, non sembrano decidere sulla questione pene/niente pene. Sia il maschio che la femmina dei cassowari, per esempio, hanno un organo sessuale simile al pene, ma non è collegato al loro sistema riproduttivo, e lo sperma viene ancora introdotto nella specie attraverso la cloaca. Forse questo dovrebbe farci sentire più connessi con il mondo naturale, però – uccelli o umani, pene o non pene, sembra, l’accoppiamento è una proposta spesso complicata e occasionalmente imbarazzante.
Ora che sanno come gli uccelli hanno lasciato i loro genitali, evolutivamente parlando, i ricercatori possono passare alla questione più difficile del perché lo hanno fatto. Tra le loro prime speculazioni c’è la teoria che la mancanza di un pene lascia i maschi meno aggressivi sessualmente di quanto potrebbero essere altrimenti. Considerando quanto sessualmente aggressive – e profondamente inappropriate – possono essere le anatre dotate di pene, non è certo una cattiva idea da cui partire.
(via PhysOrg, immagine via flickr)
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